venerdì 3 gennaio 2020

Facce


Risponde la segreteria telefonica di Liz. Al momento non posso parlare, o semplicemente non ne ho voglia. Lasciate un messaggio dopo il bip.

- Mhhm... vuoi spegnere quel telefono?

Sorrido, girandomi dall'altra parte del letto. Apro appena gli occhi, fissandoli sul fondo schiena di Liz. 

- E' mio padre. Lo sai che si preoccupa di dove passi la notte.
- Mhhm. E questa volta chi era? Amber? Gwen? Quale delle tue amiche?

Le carezzo la schiena affondando la faccia nel cuscino. 

Liz si inarca, sento la sua pelle d'oca. Mi avvicino di più, abbracciandola e poggiando la testa nella piega del collo.

- Ehi. Sei fredda come un ghiacciolo.

Nessuna risposta. Chiudo gli occhi. Avrà sonno.

- Tobs?
- Mh?

Non apro gli occhi, ancora troppo assonnato. Mi afferra la mano e la porta all'altezza del petto, sul lato sinistro.

- Senti qualcosa?
- Mh... Liz, dai, ho sonno. Spegni quel telefono. Voglio dormire un altro po'.
- Rispondi alla domanda.

E' gelida. Apro gli occhi a fatica. 

- No.
- Appunto.
- Cosa? Che vuoi dire?

Inarca di nuovo la schiena. Produce un rumore sgradevole, come una busta di plexigas con tante bollicine d'aria.

- Non senti niente. Non c'è battito.

Ritiro la mano, mentre il corpo di Liz mi dà le spalle.

- Ricordi, Tobs? Non senti niente. Non c'è battito. Perché sono morta. Tu mi hai uccisa.

Di nuovo, quell'inarcarsi della schiena. Bollicine d'aria che vengono schiacciate, adesso si trasformano nel rumore di ossa maciullate, fatte a pezzi da una caduta dal quinto piano di un edificio.

Non voltarti. Non farmi vedere la tua faccia.

- Levati quella maschera che porti addosso, Tobs. E' tutto okay.

Scatta. Il collo si piega di quarantacinque gradi verso destra, il busto verso sinistra. Le braccia di Liz si contorcono. Mi accorgo che non riesco a respirare. Porto le mani al viso, al collo. 

Mi dilanio la pelle, la faccia, esponendo la carne cruda, i nervi ed i muscoli rossi. Alzo lo sguardo verso lo specchio di là dalla parete e guardo la mia faccia. Un intrico di ragnatele impresse a fuoco sulla nuda carne, occhi grandi e bianchi, peluria sulla gran parte del cranio, niente più capelli. Non ho più una bocca ma un paio di chele che azzannano l'aria.

- Bravo, Crawler. Vuoi vedere la mia faccia, ora?

Non riesco a rispondere, e l'unica cosa che riesco a pensare è: non voltarti. Non farmi vedere la tua faccia.

Liz ride. Le mani compiono un giro completo su sé stesse, altro rumore di ossa spezzate, piega il corpo verso l'alto come se fosse al limite dell'amplesso, i capelli scivolano lungo il viso.
Si gira verso di me.

Mi sveglio urlando.

La camera da letto nel mio appartamento a New Dawn mi restituisce solo silenzio.

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