lunedì 25 novembre 2019

Aveva il diavolo in corpo

Risponde la segreteria telefonica di Liz, in questo momento non posso parlare o semplicemente non ne ho voglia. Lasciate un messaggio dopo il bip.

Non c'è molto da dire su di lui. O forse ci sarebbe, è solo che io non sono la persona più adatta a parlarne. Nonostante fossi suo figlio.
Jack era... perturbante. Non sapevo cosa significasse, ho sentito questa parola in giro e quindi l'ho cercata sul dizionario. E mi ha ricordato lui, in parte. Aspetta. Ti leggo la definizione.


  1. In psicanalisi, tutto ciò che si presenta come estraneo e non familiare al soggetto, generando in lui angoscia e terrore, e la cui origine si connette, contraddittoriamente, a ciò che gli era già noto da lungo tempo, ma che era diventato oggetto di una rimozione.


Cioè, questo è il primo risultato che ti dà Google, Liz. Ma la cosa è più complessa di così. In genere è quando ci si trova di fronte ad una figura che dovrebbe essere familiare, conosciuta, amica, ma che per qualche motivo ti genera angoscia. E', tipo, utilizzata da quegli smanettoni della fantascienza per riferirsi agli automi, agli androidi. Quando sono così realistici che ti creano disagio.

Sì, ecco. Lui a volte sembrava un automa.


Dopo la morte di Nora e dopo che ebbi finito il liceo, cominciai a lavorare nella sua autorimessa. Molti dicevano che ero la sua copia spiaccicata, ma ho sempre pensato di no, sai. Cioè, lui era lì. Con la sua sigaretta, l'espressione perennemente... calma. Come se non sulla lo smuovesse. Io non ero così. Io ero sempre, perennemente, incazzato col mondo.

Lui no. Jack era calmo. Ma sotto sotto lo si percepiva da lontano che era qualcuno da non far incazzare. Sai come si dice. La persona nella stanza che è la più silenziosa, è generalmente quella più pericolosa.

Mi ha insegnato, Liz. Nonostante fossi un tipo che preferiva squagliarsela per andare in giro per la città ad ubriacarsi, fare casino, infilarsi alle feste a cui non era stato invitato.

Lui restava calmo ed ogni mattina lo ritrovavo all'autorimessa con quel suo sguardo lievemente appannato. Pronto a riaccogliermi. 

Era di poche parole, Jack. Ho imparato che non era un tipo da smancerie, da parole in generale. Credo le ritenesse superflue. Lui si limitava ad agire e basta. Aveva un figlio stronzo che pensava soltanto a sé stesso? Cercava di insegnargli un mestiere di cui vivere degnamente. 

Ma c'erano volte, Liz. C'erano volte. Mai con me, sai. Non è mai successo con me. Ma c'erano volte...

c'erano volte in cui qualcuno lo faceva incazzare. Ed allora quello sguardo da morto di sonno si accendeva di un fuoco particolare. Gli altri meccanici dicevano che Jack aveva il diavolo in corpo. Qualcuno diceva qualcosa di... sbagliato. E Jack... mio padre. Faceva quello sguardo.

Non l'ho mai visto fare a pugni con nessuno, Liz. Ma ti giuro su Dio, niente mi faceva paura come lo sguardo di mio padre quando aveva il diavolo in corpo.

Era Crawler, Liz. Sì, sì. Lo so. Mai sentito nominare. Non era uno famoso. E' stato molto attivo verso la fine degli anni '90 e gli anni 2000. Quando poi sono venuto al mondo, la sua presenza nel corso degli anni si è diradata sempre di più. E' morto durante la seconda guerra di Magnus. 

Nessun Glitch per Jack Turner. Non potrà tornare indietro.

Ricordo le fiamme, le urla, le armi dei Destroyer. Ricordo che stavo per morire, prima di essere afferrato da una ragnatela e spinto via. Sbattuto contro una parete manco fossi stato una bambola di pezza. Alzo gli occhi al cielo e lo vedo, questo tizio con una calzamaglia rossa ed il simbolo di ragno sul petto.

Ho a malapena l'aria nei polmoni a sufficienza per chiedergli chi sia.

- Chi sono io? Quando ero piccolo ogni volta che mi guardavo allo specchio vedevo il riflesso di uno sconosciuto ed era molto, molto arrabbiato. Cosa potevo fare con la sua rabbia? Quella potente scarica elettrica che non aveva una messa a terra? Se non poteva liberare la sua ira forse potevo aiutarlo a nasconderla. Non mi sono mai sentito a mio agio nella mia pelle quindi ne ho creata una nuova e quando me la metto addosso io e lui ci fondiamo assieme. La sua rabbia diviene la mia. Perciò: chi sono io? Se conoscessi la risposta non indosserei una maschera del cazzo.

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